lunedì 24 luglio 2017

Come coprire il rischio di cambio euro - dollaro

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La diffusione di indici di tipo euro-hedged comporta anche criticità e non solo elementi a favore. Osservano le performance di alcuni prodotti indicizzati (indipendentemente dal provider) con cambio coperto, rispetto a ciò che hanno realizzato i paralleli strumenti a cambio aperto espressi nella valuta originaria di denominazione, si notano oggi forti disallineamenti, che un anno fa erano accettabili e due anni fa sostanzialmente inesistenti. Il costo dello hedging su un valuta particolare è in genere imputabile al differenziale tra i valori dei relativi tassi di interesse, e nel caso del dollaro Usa si prendono in considerazione il Libor Usa a 12 mesi e il Libor dell”eurozona sulla stessa scadenza; tale differenziale viene spalmato nelllindice sottostante giorno dopo giorno, supponendo di parlare di un Etf.

La fotografia che oggi si scatta è di un Libor Usa a 12 mesi prossimo allo 1,73% annuo, rispetto al -0,16% dell'area euro. Attualmente tale differenza è pari a 189 punti base annui, e rispetto allo scorso anno è in costante risalita (vedi grafico). Questo è il costo di avere oggi un prodotto con hedging Focus sulla consulenza in rosa rispetto ad uno a cambio aperto, almeno per quanto riguarda il dollaro Usa verso l'euro. Un anno fa tale differenziale si attestava ad valore decisamente più sopportabile, pari all”1,2% annuo e nel 2015 tale costo era limitato allo 0,35% annuo. Poco dopo l”elezione di Donald Trump tale delta è salito fino a 200 punti base, ma considerando la dinamica chiaro che se, a parità di sottostante, il clollaro si deprezza del 5% in sei mesi, la convenienza è comunque a mantenere un prodotto con hedging, che risucchierebbe circa 1,1% di valore relativo.

Importante quindi calcolare, soprattutto per i prodotti obbligazionari con gli yield più contenuti, lo yield to maturity e depurarlo dal costo di hedging espresso nel momento in cui si acquista il prodotto. Sempre in ambito Etf, il rendimento a scadenza teorico sarà infatti dato, a sua volta, dalla differenza tra il rendimento dell'indice sottostante evidenziato nel factsheet de1l'Etfe il costo di hedging (oltre al Ter ovviamente). All'interno dei factsheet degli Etf con copertura del cambio il costo dell'hedging non è esposto, in quanto è un numero che varia ogni giorno in base al delta dei tassi sopra indicato ed è all'interno della struttura del prodotto, cioè nell'indice da replicare. Un numero indicativo sarebbe in ogni caso preferibile averlo, per aumentare ulteriormente la trasparenza di questi utili strumenti di investimento. Il rischio di cambio è quindi una variabile che è possibile immunizzare a basso costo solo in determinati frangenti di mercato, ma oggi il vento non soffia in questa direzione.

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