mercoledì 13 dicembre 2017

I rischi del Bitcoin e come è meglio investirci

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La sequenza di incidenti e crolli delle piattaforme più utilizzate, che ha interessato i principali servizi online di exchange e wallet, ovvero le piattaforme per acquisire, vendere e gestire il bitcoin, è impressionante e dovrebbe portare a riflettere.

Il primo e più importante incidente ha interessato Coinbase, il principale exchange online statunitense e uno dei più grandi al mondo, utilizzato soprattutto dai piccoli investitori per la semplicità d'uso. Nonostante i continui investimenti in infrastrutture IT, la corsa folle all'investimento in bitcoin ha portato tra giovedi 6 e venerdi 7 a un collasso dei server; con l'impossibilità di accedere alla piattaforma e acquistare o vendere criptovaluta.

Un crollo legato anche all'incredibile oscillazione registrata dal bitcoin, che sul solo exchange Gdax di Coinbase ha sfiorato i 20 mila dai 16 mila dollari per poi crollare sotto 15 mila anche in seguito al down di Coinbase.
Una volatilità da brivido, amplificata dalle difficoltà tecniche di scambio che tuttora perdurano su Coinbase così come su altre piattaforme online. Sempre tra giovedì e venerdì Bitfinex, ilpiù grande exchange online per bitcoin, ha ammesso dopo i malfunzionamenti che duravano ormai da giorni di essere sotto un massiccio attacco coordinato (tecnicamente di tipo denial ofservice, ovvero un bombardamento di richieste simultanee ai server da parte di decine di migliaia di computer allo scopo di far crollare il servizio) che non è ancora riuscita a debellare.

Se lo scambio, e quindi lo stesso valore, dei bitcoin è messo a rischio dalla stessa architettura della criptomoneta, priva di un'entità centrale che ne certifichi l'emissione e sospenda nel caso gli scambi per eccessive oscillazioni, anche la stessa conservazione inizia a creare non poche preoccupazioni, con uno scenario simile all'assalto alle diligenze o ai galeoni nella corsa all'oro dei secoli scorsi. Trezor; uno dei principali servizi di wallet online, ha infatti ammesso di avere riscontrato problemi ai server dove vengono conservate le chiavi a cui sono legati possesso e disponibilità dei bitcoin, mentre l'ultimo furto in ordine di tempo risale a pochi giorni fa e ha coinvolto NiceHash, un marketplace per la creazione (mining) di critpovalute che opera in modalità cloud.

La società ha ammesso che hacker hanno violato i sistemi e rubato una quantità indefinita di bitcoin dal portafoglio virtuale, anche se le fonti parlano di un furto di almeno 60 milioni di dollari di controvalore. Gli investitori dovrebbero quindi riflettere sulla natura dell'investimento in criptovalute, come del resto ha fatto la Futures IndustryAssociation, che raggruppa i grandi broker e che ha espresso i propri dubbi all'autorità che ha autorizzato le Borse di Chicago aprogrammare il lancio dei nuovi futures sulle criptovalute. Nella lettera è scritto che sarebbe stata necessario un maggior approfondimento sui livelli di margini, i limiti al trading, gli stress test e il clearing.

Se già ora, in questo clima di euforia collettiva per il bitcoin, gli scambi non sono garantiti, cosa accadrebbe in caso di crollo repentino della criptovaluta in seguito a unpicco di volumi? Il rischio di una illiquidità più o meno temporanea non è certo da escludere.

Per questo è preferibile investire tramite strumenti derivati collegati ai Bitcoin, come per esempio i CFD di eToro. In questo modo infatti non sarai legato a blocchi di wallet o exchange.

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