mercoledì 20 settembre 2017

FXCM espulso negli USA. In Italia è sicuro?

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La Commodity Futures Trading Commission (CFTC), l’autorità di controllo e vigilanza degli Stati Uniti, ha messo al bando il noto forex broker FXCM dal mercato americano. La sanzione è pesante ma a fronte di accuse gravi: trading contro i propri clienti.
Dal 4 settembre 2009 fino ad almento al 2014, FXCM e FXCM Holdings, tramite i loro agenti e impiegati, sono stati coinvolti in sollecitazioni false e fuorvianti verso i loro clienti.

FXCM dichiarava ai clienti di non essere in conflitto di interessi sulle operazioni “No Dealing Desk”. In base a queste assicurazioni, le perdite o i guadagni dei clienti non avrebbero avuto alcuno impatto sui conti di FXCM, in quanto il broker avrebbe appunto mantenuto un puro ruolo di intermediario.
Il rischio/opportunità era quindi a carico di banche e “market makers” indipendenti che fornivano la liquidità alla piattaforma. Ma contrariamente a quanto rappresentato, FXCM aveva un interesse non dichiarato nel market maker che ha costantemente "vinto" la quota più rilevante del volume di negoziazione di FXCM che quindi stava assumendo posizioni e guadagnando contro i suoi stessi clienti retail.

Il market maker in questionem HFT, era infatti una startup con stretti legami con FXCM.   Il noto broker forex ha anche reso false dichiarazioni alla stessa NFA per nascondere il suo ruolo nella fondazione e partecipazione in HFT.

La storia di FXCM

FXCM, fondata nel 1999 e autorizzata nel 2001, è uno dei più noti forex broker e, al 31 luglio 2016, aveva oltre 20.000 clienti attivi negli Usa con una disponibilità di circa 170 milioni di dollari.

Fino a circa il 2007, FXCM ha fornito la liquidità ai propri clienti forex al dettaglio principalmente attraverso una banca dati interna - una divisione di FXCM che ha determinato i prezzi offerti ai clienti e ha mantenuto posizioni aperte nei confronti dei clienti.

Nel 2007 è passata dall'utilizzo di una banca di negoziazione (dealing desk) per la transazione con i clienti all'utilizzo di ciò che ha definito un modello "agenzia", che ha descritto come fornitura di "No Dealing Desk" trading.
Anche se un broker di tipo “dealing desk” agisce come un operatore di mercato e può scambiare anche contro la posizione di un cliente, FXCM ha affermato che il suo modello di agenzia ha eliminato questo conflitto di interessi tra broker e cliente al dettaglio.

Infatti, in questo modello, le quotazioni erano fornite non da FXCM ma da banche e market makers indipendenti e terzi. Nel sito di FXCM il modello era spiegato così “Quando un cliente esegue un’operazione di trading al miglior prezzo offerto dal market makers, noi agiamo come puro intermediario creditizio, senza assumere rischi e aprendo simultaneamente due operazioni contrapposte sia con il cliente che con il makret maker".

In pratica, secondo il broker, il suo modello era diverso dal classico modello dealing desk “Guadagniamo solo dalle commissioni aggiunte ai prezzi del market maker, non dalle operazioni di trading dei clienti”.

Nel 2009 Niv Ahdout e altri manager di FXCM crearono un trading system (un programma software) in grado di operare come market makers, fondando poi un’apposita società, HFT, per sfruttare tale algoritmo.

Da allora FXCM ha ricevuto circa 80 milioni di dollari da HFT, mentre nello stesso periodo nessun altro market maker pagaga il broker. Non a caso FXCM ha quindi permesso a HFT di “vincere” molte transazioni fornendogli in realtime le quotazioni degli altri market makers.

FXCM ha nascosto questa relazione con HFT ai suoi clienti e alle autorità di vigilanza. Sul sito si dichiarava esplicitamente che tutti i market makers erano operatori indipendenti e che FXCM non assumeva posizioni di mercato eliminando ogni conflitto di interesse.

Che ci sia la volontà di ingannare clienti e autorità lo si nota anche dalle comunicazioni del 2011 sulle quote dei market makers che operavano con FXCM: BNP (13.5%), Citi (8.0%), Deutsche Bank (3.5%), Dresdner (13.3%), Goldman (14.4%), JP Morgan (3.6%), Morgan Stanley (8.0), “altri” (35.8%). In quegli altri rientrava HFT, in realtà il primo operatore che viene quindi furbescamente celato.

Da tempo segnalo l'importanza del broker sul Forex. Oggi non basta più un intermediario autorizzato, occorre che sia affidabile. Non a caso operò da tempo con ETX Capital, primario intermediario inglese, vigilato da FCA e quotato da anni sulla borsa di Londra.

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