lunedì 13 marzo 2017

Investimento in franchi svizzeri per coprirsi dal rischio euro

_________________________________________________________

ISCRIVITI PER RIVECERE IN OMAGGIO L'EBOOK CON LE MIE 3 STRATEGIE PREFERITE PER GUADAGNARE SUL FOREX

Email:
Se il 2017 è ricco di insidie per l’area Euro e la valuta comunitaria, una possibile forma di copertura per l’investitore è rappresentata dall’acquisto di valuta estera forte, ad esempio tramite obbligazioni denominate nella divisa desiderata. Nel caso di shock che possono colpire l’euro la divisa principe che dovrebbe beneficiarne è il franco svizzero, da sempre considerato bene rifugio alla stregua dell’oro.

L’investimento in obbligazioni denominate in franchi svizzeri comporta però oggi un costo vero e proprio per chi decide di posizionarsi su questo sottostante, poiché la curva dei tassi di interesse in franchi è negativa sino a dieci anni circa di scadenza. Da un lato la politica monetaria della Snb, dall’altro lato il costante pressing verso strumenti di hedging da eventi estremi che possono colpire la divisa europea in particolar modo nella attuale fase, detenere bond in franchi evidenzia rendimenti negativi. In sostanza, chi investe in obbligazioni in franchi deve sperare che il cambio si rafforzi in modo non marginale, in caso opposto avrà alla scadenza del bond meno capitale rispetto a quello impiegato. Trattasi quindi di una sorta di premio assicurativo, dove l’interesse negativo rappresenta il costo per l’investitore di avere in mano un sottostante che in caso di shock sull’euro tenderà a dare grosse soddisfazioni, in linea di principio.

Su EuroMot e EuroTlx è listato un bond denominato in franchi emesso da Banca Intesa, con scadenza aprile 2018. L’obiettivo di questa analisi è capire quanto costa tale protezione valutando il rendimento a scadenza in valuta locale e il punto da cui l’operazione può diventare profittevole, in termini di oscillazione del cambio euro-franco svizzero.

Il bond in oggetto abbiamo detto offrire un rendimento a scadenza negativo in valuta locale, appunto i franchi svizzeri, e l’elemento di upside è costituito esclusivamente dalla dinamica del tasso di cambio. La redditività è quindi negativa solo nel caso in cui l’euro riuscisse a consolidare o a rafforzarsi rispetto agli attuali livelli rispetto al franco, mentre in caso di dissesto dell’area Euro il franco si rafforzerebbe in modo consistente rispetto alla valuta comunitaria, portando l’operazione nettamente in positivo. Attualmente, in valuta locale, il bond rende in termini lordi -0,56%, che in termini netti scende a -1,15% annuo, con un prezzo di acquisto pari a 103,32.

Supponendo un investimento di 10 mila franchi odierni, al cambio di 1,064 contro euro, l’incasso della prossima cedola e di quella staccata sulla scadenza di aprile 2018 non riescono a bilanciare il costo di acquisto ben sopra la pari e il rateo maturato dalla cedola in corso. Questo ovviamente a parità di tasso di cambio, cioè supponendo che anche a scadenza il cross sia sul livello di 1,064. Se invece il cambio si attestasse a scadenza a 1,05 le cose iniziano a cambiare, poiché da quel punto in avanti il rendimento (per l’investitore che ragiona in euro) inizierà a diventare positivo. Nel caso che il cambio si apprezzasse particolarmente, ad esempio portandosi sulla parità, il rendimento salirebbe a +4,21% netti su base annua.

Chi acquista oggi il bond parte quindi con una penalizzazione, rappresentata dal rendimento negativo, ma in caso di particolari tensioni sui mercati contro l’euro l’operazione si potrebbe tramutare in un buon affare, grazie alla dinamica attesa del cambio, andando a compensare la perdita probabile su altri asset in portafoglio. Analisi del rischio. Se il rischio di credito è sotto controllo per via dell’affidabilità dell’emittente, anche il rischio di liquidità è basso, considerato il doppio listing su EuroTlx e Mot. Lo spread denaro-lettera è prossimo allo 0,5%. Del tutto assente il rischio duration per via della scadenza corta, mentre tutto si gioca appunto sul fattore tasso di cambio. In caso l’opzionalità della disfatta dell’euro non si concretizzasse, supponendo che il cambio si riporti anche solo attorno a 1,10, il rendimento netto dell’operazione scenderebbe a -3,92% annuo (-4,5% sull’intero periodo di investimento). Bisogna insomma sperare che tutto vada male, per far si che la strategia divenga redditizia, ed infatti è da interpretare esclusivamente come hedging, a cui eventualmente attribuire un giusto peso in portafoglio.

Ma piuttosto che acquistare un bond (con relativi costi di negoziazione, bollo titoli, rischio quotazione etc.)  è preferibile acquistare direttamente valuta. Lo puoi fare operando sul Forex (scegliendo intermediari con basse commissioni come ETX Capital), oppure aprendo direttamente un conto in Svizzera in franchi svizzeri.

_________________________________________________________

ISCRIVITI PER RIVECERE IN OMAGGIO L'EBOOK CON LE MIE 3 STRATEGIE PREFERITE PER GUADAGNARE SUL FOREX

Email:

_________________________________________________________

ISCRIVITI PER RIVECERE IN OMAGGIO L'EBOOK CON LE MIE 3 STRATEGIE PREFERITE PER GUADAGNARE SUL FOREX

Email:

0 commenti:

Posta un commento