lunedì 6 febbraio 2017

Perché il dollaro con Trump scenderà

È vulgata comune che il biglietto verde continuerà a crescere. Motivo: se l’economia va, la Banca centrale continuerà ad alzare i tassi e gli Usa saranno appetibili come meta d’investimento. Tutti vorranno comprare dollari per investire in bond americani. Trump non è allineato al dogma del dollaro forte e potrebbe preferire una valuta più debole, ma per un anno non potrà mettere le mani sulla Fed (il governatore è in carica fino al 2018) e non potrà influenzare direttamente i tassi. La Yellen (scelta da Obama) per un anno manterrà l’indipendenza dell’istituto. Se i dazi faranno calare le importazioni vorrà dire che meno dollari usciranno dagli States per comprare lavatrici e questo nel breve periodo rafforzerà il biglietto verde. Diciamo nel breve perché come visto i dazi sono una misura inflattiva e alla lunga l’inflazione deprezza le valute, ma non è un fenomeno dietro l’angolo. Tra l’altro quanto successo con le precedenti amministrazioni repubblicane (Reagan e Bush jr): all’inizio del mandato il dollaro si è rafforzato, per poi calare.

C’è anche chi alla vulgata comune si oppone. Si chiama Steen Jakobsen, lavora per Saxo Bank come direttore degli investimenti e ha imbroccato in largo anticipo sia Brexit sia la vittoria di Trump, per cui ora le sue idee sono ascoltate. Che dice? Che Trump è per il dollaro debole, quindi si attiverà proprio in questa direzione, e che Trump farà come Nixon nel 1971 quando alzò le barriere doganali con una tassa del 10%: successivamente crollò il sistema di Bretton Woods e il dollaro svalutò. Per Jakobsen il biglietto verde calerà. Trump lo preferirà debole, i mercati non gli andranno contro, ma non sono ancora chiari i dati di contorno. Bretton Woods era un sistema di cambi fissi costruito intorno al dollaro Usa convertibile in oro. Cambi fissi non vuol dire che siano uguali per sempre, di tanto in tanto si dovevano fare svalutazioni e rivalutazioni delle singole valute per aggiustare il sistema e tenerlo in equilibrio. Nel corso dei venti e più anni della sua vita, questi aggiustamenti furono fatti solo in parte perché politicamente difficili. Negli anni ‘70 si erano accumulate tensioni sufficienti a spiegare il terremoto che seguì. Se guardi il grafico il calo del dollaro fu evidente col marco tedesco, meno col franco francese, non ci fu con la lira.

Oggi con 1 euro ti porti a casa 1,07 dollari e siamo sotto la sua media storica dei cambi col franco prima e con l’euro poi (il valore è 1,21). Possiamo prendere il franco come riferimento (meno forte del marco, almeno fino alla fine degli anni ‘80, più forte della lira), vedi grafico La storia insegna. Si può dire che la valuta è sostanzialmente “arrivata” a destinazione. Restano ampi margini di fluttuazione: da quando c’è l’euro (1999) il suo valore è sempre stato tale che con 1 euro ti portavi a casa tra 0,85 e 1,60 dollari, in teoria sono aperte sia le vie di un calo sia quelle di un rafforzamento, tanto più che salvo uno 0,4% di inflazione media in più negli Usa, la dinamica dei prezzi dal 1999 si è assomigliata sulle due rive dell’Atlantico.

In soldoni le basi delle due valute sono molto simili. C’è un altro dato molto importante, quello dei rendimenti obbligazionari. Nel grafico Tassi e valute puoi notare che, salvo nel 2008, l’epoca del crack Lehman, quando i tassi sono più alti negli Usa rispetto all’Eurozona il dollaro sale e viceversa scende. Il che è intuitivamente logico: rendimenti più alti attirano denaro. Questa è la fase che stiamo vivendo. In particolare se pure c’è molta incertezza sull’andamento dell’economia europea, c’è una visione positiva dell’economia Usa e i tassi, più elevati dove l’economia va meglio, dovrebbero restare più alti negli Usa, e questo ben depone per il dollaro. Aggiungiamo che la telenovela Brexit potrebbe dare una patina di incertezza all’intero contesto europeo.

La nostra posizione di mantenere i bond in dollari che già hai è confermata. Quando alla speculazione che ti abbiamo consigliato, puoi mantenere quello che già hai, ma, visto che il dollaro è sostanzialmente arrivato, non ha molto senso fare nuovi acquisti se intendi solo approfittare dell’effetto “bene rifugio” della valuta Usa, a meno di non scommettere su rendimenti molto elevati. Non è ancora del tutto chiaro che cosa farà Trump e quindi dovremo tenere continuamente monitorata la situazione.

Se investi sul Forex, puoi sfruttare le turbolenze del 2017 che colpiranno la coppia Eur-Usd. Sceglie broker affidabili e convenienti, altrimenti oltre al rischio di perder soldi, pagherai un sacco in commissioni virtuali (spread). Il miglior broker forex per la coppia euro-dollaro (e non solo) è al momento ETX Capital, autorizzato da FCA e quotato alla Borsa di Londra (più affidabile di così!).