mercoledì 10 febbraio 2016

Le valute sottovalutate rispetto all'euro su cui puntare

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Dal Big Mac Index risulta che molte divise soprattutto emergenti sono sottovalutate sulla moneta unica Franco svizzero troppo “caro” e divise emergenti, a partire dal rublo, profondamente sottovalutate. A dare un responso così netto sulle principali valute, messe a confronto con l’euro, è il Big Mac Index.

Si tratta dell’indice creato confrontando i costi del famoso panino della catena di fast food americana. Inventato nel 1986, e rivisto a inizio 2016 come accade periodicamente, l’indice si fonda sulla parità del potere d’acquisto. Il punto centrale è che il rapporto di cambio tra due divise dovrebbe muoversi in modo che lo stesso bene preso in considerazione (il Big Mac in questo caso) abbia il medesimo costo nelle due valute prese in esame. Il rapporto della parità di potere d’acquisto del Big Mac tra due valute si ottiene dividendo il costo di un panino nell’area euro ad esempio con un costo dello stesso panino in Turchia, ad esempio. Questo valore viene confrontato con il tasso di cambio attuale. L’ultima classifica mostra che il franco svizzero è la valuta più “forte” rispetto all’euro.

Forse troppo forte. «A giudicare dai livelli di parità di potere d’acquisto - spiega Saverio Berlinzani, trader forex - il franco sembrerebbe sopravvalutato di circa un 10-15 per cento rispetto all’euro. In linea teorica potrebbe perdere terreno dopo l’abbandono del peg (ancoraggio, ndr) da parte della Swiss National bank , avvenuto il 15 gennaio del 2015. Nel frattempo l’euro cerca faticosamente di riguadagnare la soglia di 1,10, sempre contro il franco. La Snb ha ancora in portafoglio una grossa quantità di euro acquistati in area 1,20, e la caduta della moneta unica le aveva causato perdite ingenti. Tra le altre valute sopravvalutate contro la moneta unica, corona svedese e norvegese sembrano essere quelle più forti, anche a causa delle politiche monetarie delle rispettive banche centrali, restie ad adottare un Qe stile Bce».

 Sul versante opposto spicca la debolezza delle valute emergenti, sempre secondo il Big Mac index, a partire dal rublo. «Nel caso in cui i mercati azionari dovessero tenere i minimi visti nell’ultimo periodo - conclude Berlinzani - potrebbero diventare interessanti per i rendimenti offerti. Personalmente vedo abbastanza bene il rublo, nel caso di stabilizzazione del petrolio, rand sudafricano e lira turca. Meno allettanti le divise del sud est asiatico».

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