martedì 7 luglio 2015

Previsioni euro-dollaro con QE e Grexit

_________________________________________________________

ISCRIVITI PER RIVECERE IN OMAGGIO L'EBOOK CON LE MIE 3 STRATEGIE PREFERITE PER GUADAGNARE SUL FOREX

Email:
La domanda che molti operatori e trader si fanno è se il trend rialzista del dollaro sia giunto al capolinea oppure ci sia spazio per ulteriori rialzi nel secondo semestre dell’anno. Ognuno ovviamente farà le sue analisi e valutazioni e sulla base dei risultati pianificherà ed effettuerà la propria strategia, oppure si limiterà a seguire le evoluzioni del mercato step by step senza pregiudizi e provando a sfruttare le diverse opportunità che si presenteranno, sia in una direzione sia nell’altra. Noi della Mtrading Segnali propendiamo per quest’ultimo approccio, in quanto crediamo sia difficile ad oggi riuscire a fare delle previsioni abbastanza attendibili anche solo su un orizzonte mensile, figuriamoci semestrale; pertanto la nostra mission consiste nel cercare sempre di sfruttare i movimenti di breve dettati dai nostri segnali operativi.

Questa impostazione ovviamente non esclude assolutamente l’avere una propria view sull’andamento dei prossimi mesi, indipendentemente dal fatto che le operazioni verranno eseguite solo in base all’analisi tecnica. A tal proposito riteniamo che il trend di lungo periodo di un determinato cross valutario dipenda sempre dalle politiche monetarie delle diverse banche centrali, dallo stato di salute dell’economia delle aree di riferimento e dalle attese di inflazione e sviluppo tassi d’interesse. Sulla base di questo assunto, riteniamo che il dollaro abbia ancora spazio per ulteriori allunghi nel corso dell’anno, proprio in virtù di un’economia in piena espansione e di un politica monetaria sulla via, o almeno così sembra, di un innalzamento del livello dei tassi d’interesse. Soprattutto quest’ultimo aspetto è stato il leitmotive della rivalutazione del biglietto verde nei confronti dei principali concorrenti (euro, sterlina, yen) visto che, mentre le altre banche centrali sono alle prese con manovre di alleggerimento monetario (per intenderci i vari QE, “quantitative easing”) e svalutazione competitiva, la FED sta pensando all’esatto opposto, ovvero ad una stretta monetaria con conseguente rialzo dei tassi d’interesse per tenere a freno l’inflazione (e forse anche per evitare lo scoppia di una bolla finanziaria), dopo avere inondato i mercati di liquidità a tassi zero per diversi anni. Inoltre l’Europa dovrà combattere ancora per molto tempo con una crescita debole, con la crisi greca di difficile soluzione e con un’inflazione prossima allo zero.

Tutti elementi che peseranno sull’andamento della moneta unica, indipendentemente dalla forza del dollaro. Allo stesso tempo però pensiamo che il mercato abbia già parzialmente scontato tutti questi elementi, soprattutto il possibile rialzo dei tassi americani, dato quasi per scontato nonostante i recenti tentennamenti emersi dai verbali del FOMC, il braccio operativo della FED; quindi con buona probabilità non assisteremo ad altri trend molto direzionali simili a quelli dell’ultimo anno, ma piuttosto a lenti movimenti a favore della moneta statunitense, con possibili nuovi minimi sui principali cross europei (EurUsd e GbpUsd), nonostante in aprile si sia assistito a consistenti ribassi del dollaro, che però sembrano essere più fisiologiche prese di profitto che vere inversioni di tendenza.

Un discorso a parte potrebbe essere fatto per il cross UsdJpy. Se è pur vero che la forza del dollaro dovrebbe prevalere sulla cronica debolezza dello yen soprattutto nelle fasi di espansione economica, non è da escludere la possibilità che un rialzo dei tassi d’interesse americani determini, tramite un meccanismo perverso, un’inversione di questo cross: molti investitori, allettati da tassi d’interesse non più a zero, potrebbero essere spinti a liquidare parte dei guadagni ottenuti sui mercati azionari americani e reinvestirli sui Tbond, attivando una situazione di “risk off” generale e spingendo lo yen, una valuta considerata rifugio, ad una rivalutazione nei mercati forex, soprattutto se le prese di beneficio sui mercati azionari dovessero risultare molto vigorose. Nonostante la nostra operatività sia concentrata sul breve termine, proveremo a dare qualche indicazione tecnica di medio-lungo periodo, basandoci sull’impostazione grafica dei 3 cross indicati alla data del 30 aprile.

Abbiamo chiuso aprile con un euro molto forte che si è riportato in area 1,125/1.13, livello di forte resistenza. La sensazione è che tale area di resistenza non sarà superata e il movimento ribassista dovrebbe riprendere. Se così fosse i target diventerebbero il precedente minimo a 1,05 e successivamente l’area 1/1,02 che fungerebbe da calamita per i prezzi. Se invece la forza dell’euro dovesse continuare, il livello chiave per un’inversione del trend ribassista sarebbe l’area 1,15: qualora fosse superata, si ritornerebbe almeno a 1,20.

Se vuoi il migliore spread sul cambio Eur-Usd, opera con Etx

_________________________________________________________

ISCRIVITI PER RIVECERE IN OMAGGIO L'EBOOK CON LE MIE 3 STRATEGIE PREFERITE PER GUADAGNARE SUL FOREX

Email:

_________________________________________________________

ISCRIVITI PER RIVECERE IN OMAGGIO L'EBOOK CON LE MIE 3 STRATEGIE PREFERITE PER GUADAGNARE SUL FOREX

Email:

0 commenti:

Posta un commento