mercoledì 30 ottobre 2013

Opzioni–differenza tra prezzo spot e future

Il vasto panorama degli strumenti finanziari include diversi tipi di opzioni negoziabili sui mercati over the counter (otc): tra le variabili che influenzano il prezzo di un’opzione vi è sicuramente il prezzo del sottostante e su questo argomento è necessario fare delle ulteriori precisazioni. Esistono infatti spot option e future option. La differenza tra le due categorie è abbastanza semplice da intuire: le prime sono infatti sottoscritte sul prezzo corrente del sottostante (o spot appunto), le seconde sono invece scritte considerando i prezzi future. In genere i mercati preferiscono le opzioni future a quelle spot per diversi motivi: il primo è senza ombra di dubbio la maggiore liquidità e la maggiore facilità di negoziazione.

I prezzi future sono infatti ottenibili in modo più facile e immediato rispetto ai prezzi spot che, ovvio, una volta formatisi vengono comunicati o appresi dai singoli trader con un certo ritardo. Le opzioni su future, inoltre, vengono regolate in denaro nel senso che il future sottostante viene di solito chiuso prima della scadenza: questo fattore comporta che l’attività sottostante al derivato non venga mai effettivamente acquistata o consegnata e questo implica perciò l’assenza di eventuali costi di transazione connessi alla consegna di essa (esemplare il caso delle commodity). Le differenze appena esposte hanno poi delle importanti applicazioni in ottica di arbitraggio, speculazione ed hedging di portafoglio.

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lunedì 28 ottobre 2013

Euro oltre 1,40 sul dollaro? Le previsioni degli esperti

Settimana caratterizzata da forte volatilità e volumi molto alti sulla coppia euro/dollaro, specie nelle giornate di martedì e di giovedì scorso quando sono stati ritoccati i massimi degli ultimi due anni. Le tensioni sono arrivate con la ripresa della pubblicazione dei dati Usa dopo le due settimane di stop, causa shutdown, che avevano interrotto il monitoraggio sul mercato del lavoro. Prima il Non Farm Payroll e poi i sussidi di disoccupazione hanno mostrato l’enorme difficoltà del mercato a riprendere una solidità strutturale.
Gli operatori si sono così convinti che difficilmente la Fed potrà mettere mano al proprio programma di quantitative easing prima dell’inizio del 2004. Sul cotè europeo invece, interessanti considerazioni sono arrivate dal lussemburghese Yves Mersch, membro dell’esecutivo dell’istituto di Francoforte, secondo cui la Bce vede segnali di miglioramento nel finanziamento delle banche e quindi potrebbe non dovere mettere in atto ulteriori misure di stimolo.

«Tutte le opzioni sono aperte e abbiamo una cassetta degli attrezzi molto ampia» ha spiegato Mersch in conferenza stampa, «dobbiamo continuare a monitorare la situazione da molto vicino. Tuttavia, come banca centrale, non siamo con le spalle al muro». Traduzione? L’euro si può ancora apprezzare.
Una dichiarazione che stona con il fatto che il settore bancario cipriota vedrà l’anno prossimo un aggravarsi delle perdite legato al deterioramento del ciclo e all’aumento delle sofferenze. Nel corso di un’audizione parlamentare Panicos Demetriades ha aggiunto che la contrazione del Pil di quest’anno potrebbe essere meno pronunciata dell’8,7% previsto dai creditori internazionali.

Tecnicamente non c’è nulla che può fermare il rialzo della moneta unica fino a quota 1,40 contro dollaro, per poi eventualmente andare verso il massimo relativo di 1,42. Tuttavia, ora bisogna fare attenzione. Quando sembra tutto ben definito è lì che succedono le cose più importanti: «sto sentendo troppe persone che mi danno il target di 1,40 dollari», spiega un operatore valutario, «e quando succede questo è ora di andare contro». E dunque, per un’eventualità ribassista il primo livello da monitorare è quota 1,3741. Molto più battuto è però il livello di 1,3650, che risulta il supporto da rompere per cominciare una fase di alleggerimento.

mercoledì 23 ottobre 2013

Come scegliere il Forex broker ed evitare le truffe

Il successo del Forex ha moltiplicato le offerte di intermediari che propongono conti Forex. Spesso questi intermediari hanno la sede legale in paesi a fiscalità agevolata come Cipro, Israele o qualche isola britannica e caraibica.

Come ogni settore di successo, il Forex attira anche truffatori. Le truffe sono di vario tipo, ma per quanto ci interessa in questo articolo ci limiteremo al caso di broker improvvisati. Non è raro infatti imbattersi in società che attirano investitori con promesse di alti bonus, basse commissioni. Una volta raccolto un certo ammontare di denaro, queste società, spariscono nel nulla.

lunedì 21 ottobre 2013

Andamento dollaro, euro e sterlina sul Forex

Il dollaro statunitense ha terminato gli scambi delle sedute più recenti in parziale recupero dopo il prolungato periodo di ribassi, trovando supporto nella speranza che al Congresso degli Stati Uniti si possa arrivare ad un accordo per aumentare il tetto all’indebitamento pubblico e scongiurare il rischio di un default per la prima economia mondiale. In questo senso, dopo una giornata di negoziazioni, i responsabili di Democratici e Repubblicani hanno affermato nella notte scorsa di essere vicini ad un’intesa sulla proposta di alzare il limite del debito ed hanno, quindi, prospettato la possibilità di riaprire parzialmente i servizi governativi, sebbene non siano stati chiariti i dettagli.

giovedì 10 ottobre 2013

Intermediari opzioni binarie autorizzati in Italia

opzioni binarie intermediari autorizzatiNegli ultimi mesi è esploso il mercato delle opzioni binarie. Come al solito dove ci sono soldi, si accodano anche truffatori e società intermediarie poco pulite. Per tutelare i tuoi risparmi, devi sempre verificare se l’intermediario con cui operi o vorresti operare è autorizzato dalla Consob o da analoga autorità di vigilanza europea.

Il rischio di operare con un broker non autorizzato è quello di non rivedere i tuoi soldi. Infatti i problemi con queste società arrivano al momento in cui si cerca di prelevare. In altri casi i problemi avvengono prima in quanto la poca trasparenza delle loro piattaforme consente loro di farti perdere.

Lista intermediari opzioni binarie non autorizzatI

L’AMF (autorità di vigilanza francese analoga alla nostra Consob) è il punto di riferimento per la vigilanza di questo settore.

Sul suo sito si trovano le avvertenze legate agli intermediari non autorizzati, di cui riporto la lunga lista:
  • www.01broker.com
  • www.24option.com
  • www.4xp.com
  • www.50option.com
  • www.60options.com
  • www.ajbrowdercapital.com
  • www.bancxp.com
  • www.banqofbroker.com
  • www.banqueoption.com
  • www.bfmmarkets.com
  • www.bfxoption.com
  • www.binarymarkets.com
  • www.binoa.com
  • www.bnry.com
  • www.bocapital.com
  • www.bossoptions.com
  • www.cedarfinance.com
  • www.chronoption.com
  • www.cititrader.com
  • www.digitoption.com
  • www.easyxp.com
  • www.ebinaires.com
  • www.empireoption.com
  • www.euoptions.com
  • www.excitingmarkets.com
  • www.ezbinary.com
  • www.eztrader.com
  • www.fboption.com
  • www.gfmtrader.com
  • www.gftrades.com
  • www.globaltrader365.com
  • www.ikkotrader.com
  • www.ioptioneu.com
  • www.leaderoption.com
  • www.obmarkets.com
  • www.opteck.com
  • www.optionbit.com
  • www.optionet.com
  • www.optionfair.com
  • www.optionsclick.com
  • www.optionsmarter.com
  • www.option-world.com
  • www.optionxp.com
  • www.phenixoption.com
  • www.planetoption.com
  • www.prestigebanq.com
  • www.royaldebank.com
  • www.startoptions.com
  • www.stockpair.com
  • www.timebinary.com
  • www.tradecall-invest.com
  • www.tradequicker.com
  • www.tradereasy.com
  • www.tradersleader.com
  • www.traderush.com
  • www.traderworld.com
  • www.traderxp.com
  • www.ubinary.com
  • www.vipbinary.com
  • www.worldtradeoption.com
  • www.xpertmarket.com
  • www.xpmarkets.com
  • www.zeoption.com
  • www.zoneoptions.com
Nella lista figurano molti operatori noti anche in Italia, anche tramite la pubblicità. Ricorda che vedere la pubblicità di una società, o leggere sul loro sito che è autorizzata, non dà alcuna garanzia.

In genere è preferibile operare con operatori sulle opzioni binarie autorizzati e collegati a broker forex autorizzati, che danno quindi maggiori garanzie non solo di controllo ma anche di affidabilità tecnologica ed economica. E' il caso di TopOption operatore collegato al noto intermediario Forex Markets.

lunedì 7 ottobre 2013

Guide e corso Forex gratis –impara il trading sul Forex

Molti principianti, e non solo, iniziano ad operare sul Forex senza avere veramente le basi, e soprattutto una strategia di trading.
Alcuni concetti, come il money management, la gestione del rischio etc, sono incredibilmente poco noti anche a chi opera da tempo sul mercato delle valute.
A chi inizia o ha iniziato da poco consiglio le guide gratuite offerte da alcuni brokers.

Guide gratuite dai forex brokers

Markets per esempio offre diversi manuali per imparare:
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venerdì 4 ottobre 2013

Previsioni Forex su euro, dollaro e corona norvegese

La conferma dei piani di stimolo all’economia da parte della Fed ha spinto verso il basso il dollaro statunitense. I commenti successivi al FOMC hanno, ad ogni, modo limitato le perdite del biglietto verde. Alcuni esponenti dell’Autorità hanno, infatti, già dichiarato che la riduzione dei programmi di quantitative easing potrebbe avvenire ad ottobre, facendo emergere una divisione del board riguardo alla futura politica monetaria negli USA.

D’altro canto, i segnali provenienti dallo scenario macroeconomico sono risultati nel complesso positivi, con le statistiche sulla vendita di case esistenti e l’indice Fed di Philadelphia che si sono posizionati su livelli superiori alle stime, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono cresciute meno del previsto. Il Dollar index, ha così ceduto lo 0.7%, ma il recupero delle sedute più recenti hanno permesso di raggiungere una quotazione superiore alla media mobile settimanale. Il biglietto verde è riuscito, però, ad appezzarsi solo nei confronti di dollaro canadese e corona norvegese.

Euro forte grazie a Fed e BCE

L’euro ha tratto particolare vantaggio dalla conferma dei programmi di allentamento quantitativo da parte della Fed, che ha favorito gli acquisti verso le valute a più alto rendimento. I rialzi sono stati sostenuti anche dalla conferma dell’espansione dei settori manifatturiero e dei servizi, come evidenziato dagli indicatori preliminari PMI dell’Area euro. Maggiori guadagni sono stati frenati dall’orientamento ancora espansivo della BCE, come confermato dalle parole di Draghi nella testimonianza davanti alla Commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento europeo.

A dettare ulteriori pressioni ribassiste è stata la lettura sotto le attese dell’indice IFO in Germania. Sulla valuta comunitaria pesa, inoltre, l’incertezza circa i tempi della trattativa in Germania per la formazione di un nuovo Esecutivo dopo le elezioni del weekend che hanno ad ogni modo visto la netta vittoria del Partito della Merkel. In generale, la moneta unica ha guadagnato terreno rispetto alla quasi totalità delle altre monete di riferimento, con le eccezioni di franco svizzero e corona svedese. In particolare, il rapporto EUR/USD ha recuperato quasi l’1.0% ma chiudendo la settimana al di sotto dei massimi relativi raggiunti sopra quota 1.35.

Debole la corona norvegese

Infine, si pone in evidenza la marcata debolezza della corona norvegese nonostante al termine del meeting di politica monetaria la Banca centrale abbia indicato un primo rialzo dei tassi di riferimento nell’estate del 2014, in seguito a pressioni inflazionistiche maggiori e al surriscaldamento del mercato del credito in Norvegia. La view fornita precedentemente suggeriva un intervento verso la fine del prossimo anno.

A pesare sulla valuta scandinava è stata, tuttavia, la mancanza di indicazioni contrarie rispetto a quanto dichiarato nella riunione di giugno, quando l’Autorità aveva ammonito i mercati che non avrebbe tollerato un rafforzamento della valuta, mentre recentemente la Svezia, solitamente allineata alla Norvegia, aveva annunciato che il cambio della propria moneta risultava coerente con il tasso di crescita dell’economia. Pressioni ribassiste sono state, altresì, determinate dalla flessione delle quotazioni del Brent.

mercoledì 2 ottobre 2013

Forex social trading–Collective, eToro, Ayondo

social trading forex etoroIl social trading prosegue la sua lenta espansione sul mercato internazionale, in aperta competizione con l’altro importante fenomeno legato alla negoziazione automatizzata di titoli finanziari, quello dei trading system.

Pur essendo molto più recente, infatti, la possibilità di visionare ed eventualmente replicare le operazioni «in chiaro» dei membri di un forum online sta trasformando la natura stessa di alcune società online, oltre che il modo di operare di molti trader.

Con il social trading non è più necessario preoccuparsi di non disporre delle competenze necessarie per sviluppare autonomamente le strategie di trading, anche se è altissimo il rischio di seguire strategie apparentemente vincenti in determinate fasi di mercato che col modificarsi dei parametri o in caso di eventi esterni ai mercati possono invece rivelarsi perdenti.

Tra le novità del momento c’è Collective2, un social marketplace fondato a New York da Matthew Klein e Francis Gingras con oltre 18mila strategie e una community attiva di 60mila trader. Il sito (www.collective2.com) è stato appena rinnovato e il nuovo slogan, «automatizza il tuo trading», accompagna gli utenti alla scoperta delle funzionalità del servizio. L’obiettivo principale, da un lato, è quello di permettere agli sviluppatori di vendere i segnali operativi generati dalle proprie strategie, e dall’altro quello di consentire ai trader privati l’utilizzo di strategie eseguite in modo automatico sul proprio conto senza l’ausilio di software di terze parti. Tra gli strumenti accettati troviamo azioni, forex, future e opzioni.

La funzionalità AutoTrade supporta nativamente diversi intermediari tra cui Interactive Broker, Fxcm, Gft e Oec; sono gestiti correttamente ordini mercato, limite, stop, condizionati e oco (ordine cancella ordine). Per ampliare la lista di broker supportati potete utilizzare TradeBullet (www.tradebullet.com), un valido software dedicato al routing degli ordini; in alternativa, è possibile continuare a operare con la propria piattaforma grazie alla completa integrazione con TradeStation, MetaTrader e NinjaTrader. I trader retail iscritti dispongono, inoltre, di un sofisticato motore di ricerca e di valutazione delle strategie, che consente di ottenere grafici dettagliati, report di performance, ultimi segnali generati e recensioni dei trader che hanno acquistato i segnali. Da ricordare che i risultati sono ipotetici e che converrebbe tradare le strategie in simulato per un periodo definito, confrontando i risultati ottenuti con quelli esposti sul sito web per consolidare la fiducia nella strategia acquistata. Per finire, la funzionalità System Guru, dopo la compilazione di un semplice questionario, suggerisce le strategie in base al proprio profilo di rischio.

Il pricing è trasparente: gli sviluppatori pagano 150 euro all’anno di costi fissi per l’iscrizione al servizio più 70 euro per ogni strategia aggiunta dopo la prima; il prezzo dei segnali operativi, invece, viene fissato dagli sviluppatori stessi. Collective2 è uno dei social marketplace più ampi, ma non è certamente l’unico attualmente disponibile.

Il fenomeno del social trading è sicuramente tra i trend più in espansione del mondo della finanza moderna e tra i competitor più agguerriti vi sono Open Book (www.openbook.etoro.com), social network per trader presentato recentemente a Itforum e firmato eToro  ZeccoShare Community (www.zecco. com) e Currensee (www.currensee. com), per citare i più importanti. A questi si aggiungono poi il tedesco Ayondo (ormai presente anche in Itailia con www.ayondo.it), convenzionato con Alpari, Actvitrades e Ava Trade, ma anche Tradency (www.tradency.com), quest’ultimo, con sede nelle Isole Vergini britanniche, partner di ben 28 broker internazionali.

Per i principianti consigliamo di operare con il social trading di eToro. Ottimo poi il nuovo servizio di Markets.